martedì 22 giugno 2010

Music is a spell. At least for Silvana Aliotta.


It was a real pleasure to interview Silvana Aliotta. She was one of those artists who contributed to start the first moves into Italo Disco dragging Italian prog music into a more commercial and danceable sound. Were those artists aware of that? We're not sure. One thing for certain: Silvana Aliotta was a woman ahead of her times. Brave, sensible, charming, talented and untamed. She was able to give the best of all her potential to two so unlikely bands such as Circus2000 and Le Streghe, in such a different, unique, and inspiring way.

Here's the original interview in Italian. International fan can follow the interview in English here in SleepWalKing Magazine.

Mark Zonda: Silvana, quando è nata la tua passione per la musica? Ti sentivi coraggiosa a partecipare negli anni settanta ad un gruppo come i Circus 2000?

Silvana Aliotta: Per me la passione per l'arte si è rivelata presto. A nove anni fui accompagnata in un'accademia di spettacolo per realizzare il sogno della mia vita: diventare ballerina di danza classica. Fu allora che per una somiglianza con la cantante Betty Curtis fui incoraggiata a cantare cominciando ad esibirmi come imitatrice in erba in un varietà per bambini al Teatro Alfieri di Torino: così iniziò la mia carriera e anche un percorso di studio sullo strumento voce. Dopo alcune esperienze discografiche e molte esperienze live, l'incontro con Spooky Gianni Johnny e poi Dede dava vita ai Circus 2000. Il progetto "Circus 2000" è stato sicuramente coraggioso nello sperimentare, come anche essere vocalist e percussionista donna a quei tempi non era proprio consueto... ma essendo tutto nato dalla spontanea voglia di esprimersi senza troppe limitazioni, più che coraggiosa mi sentivo soddisfatta e appagata nel mio vivere la musica liberamente. E oggi posso aggiungere di essere fiera, perchè insieme ai più grandi gruppi italiani e stranieri dell'epoca, ci sono stata anch'io a portare la bandiera di un grande cambiamento.

Mark Zonda: Personalmente mi ha fatto molto effetto vedere come già in quegli anni esistessero dei festival dedicati alla musica d'avanguardia e alle nuove tendenze. Eri già praticamente nata indie! Come vedi il progetto Neo Italo Disco nell'ottica di coniugare gli artisti "indie" delle nuove generazioni a quello specifico genere musicale?

Silvana Aliotta: La musica d'avanguardia e nuove tendenze ha origine proprio in quei tempi: quella fu la sorgente primaria! Chi ha fatto progressive come me, ha combattuto in prima linea per difendere la libertà d'espressione nella musica. Forse l'indie di oggi ha un significato ancora diverso, è un'indipendenza anche dalle major che a differenza di allora, invece ogni band aveva alle spalle.

Mark Zonda: Come sei passata dalla musica progressive rock alla disco? Il progressive ha comunque contribuito alla nascita di un certo tipo di sonorità, c'è qualche anello mancante o è del tutto casuale?

Silvana Aliotta: Il genere progressive era quel desiderio di libertà che lasciava spazio all'immaginario, ed i gruppi si esibivano all'interno della propria opera concertistica come in un viaggio dentro una favola. Suoni luci colori erano un tutt'uno. Ricordo che per tutti era una magia, gli ambienti si creavano portando ognuno il proprio talento, per un insieme di esperienze. Per i Circus 2000, di jazz rock e psichedelia e personalmente il modo di poter sfruttare al massimo l' estensione e tutte le timbriche della mia gamma vocale. Solo che i tempi stavano cambiando e con loro cambiò anche la musica. La Rifi non se la sentì più di appoggiarci nel progressive e questo portò allo scioglimento del gruppo. Ma il fatto è, che quando vivi una passione sei sempre alla ricerca di sperimentarne ogni sfumatura, e così accade che senza neppure accorgertene cambi d'abito, ma sei sempre tu a scoprire ancora un'altra dimensione del grande Universo Musica. Io non credo che ci sia stato qualche anello mancante, poichè non credo al caso. Per arrivare ad oggi ho attraversato innumerevoli esperienze che mi hanno arricchito enormemente e portato ad una crescita che non può essere solo artistica, ma che va' di pari passo con la mia parte spirituale, quella che non conosce etichette e da' sempre il meglio di sè, con l'entusiasmo e la gioia di una bimba che riceve in dono tante matite colorate.

Mark Zonda: Mi ha molto sorpreso saperti autrice di "Don Don Baby". Quanto spazio ti lasciavano produttori come Shel Shapiro?

Silvana Aliotta: Don don baby è stato un gioco ritmico con parole senza senso che mi ha divertito molto. Ma sono autrice di altri due brani che sono stati considerati Italo Disco composti e cantati da me col nome di Ben Norman, "I got to be e Too many lovers" , peccato che mi feci convincere ad aumentarli in velocità facendo perdere alla voce la sua naturalezza... ma al di là delle mie piccole produzioni, mi hai ricordato dei grandi produttori come Shel Shapiro compositore e arrangiatore di grande impatto ed esperienza, e come Sandro Colombini geniale e mitico produttore con il quale ho lavorato benissimo e molto, sia con i Circus 2000 che con Le streghe. Persone speciali, intelligenti che hanno lasciato spazio alla collaborazione senza mai imporsi: un vero piacere lavorare con loro.

Mark Zonda: A proposito di Shapiro... Uno dei motivi che mi ha spinto a cercare di creare un nuovo movimento legato alla musica Italo Disco è stata una cantante svedese a cui è stato affibiato il nome di Sally Shapiro. E' stata la prima artista, dopo il tentativo di qualche anno fa della Giapponese Tommy February6 di riprendere in mano la musica Italo Disco. Come ha fatto questo tipo di musica a lasciare un impatto cosi' forte in tutta Europa? Ha ancora qualcosa da dire?

Sì ho sentito Sally Shapiro e la February6. Sono voci lineari, quasi adolescenziali che cantano brani semplici, ballabili, solari, di aggregazione. Mi è capitato spesso di incidere per brani dance, cover come ad esempio "Shame shame shame" e "One way street" (in questo caso con il nome di Carol & the Boston Garden) e, anche se allora richiedevano voci diverse, ho potuto constatare che per quanto riguarda la musica Disco non esistono frontiere, le discoteche sono un mezzo eccezionale per far espandere velocemente un brano o un genere, creando anche successi internazionali, proprio com'è accaduto con la Italo Disco. Se avrà ancora qualcosa da dire molto dipenderà dal coraggio e dalla genialità della produzione e chissà che presto non si scateni la moda della Neo Italo Disco! Con la musica non bisogna mai dare nulla per scontato, perchè è una magia che qualche volta non si può spiegare, bisogna crederci... e con lei tutto è possibile!


Nessun commento:

Posta un commento